La nave Alliance ha lasciato il porto norvegese di Tromsø il 3 agosto 2025, inaugurando la missione ICE-BLUE, un ambizioso progetto scientifico coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e centrato su salute e ambiente nell’Artico.
Un laboratorio galleggiante tra i ghiacci
Alliance, unità da ricerca della NATO gestita dalla Marina Militare italiana, si trasforma per un mese in un laboratorio multidisciplinare, ospitando ricercatori di diverse università italiane. L’obiettivo: raccogliere dati cruciali su come il cambiamento climatico influisce sia sugli ecosistemi artici sia sulla salute umana. Il rientro della nave è previsto per il 28 agosto, al termine della campagna High North 25.
Obiettivi scientifici della missione ICE-BLUE
- Monitoraggio ambientale: misurazioni in tempo reale di temperatura, salinità e inquinanti nelle acque artiche;
- Studio degli adattamenti umani: analisi di parametri fisiologici e psicologici dell’equipaggio e dei ricercatori per comprendere gli effetti dello stress ambientale estremo;
- Campionamento biologico: raccolta di microrganismi e biomarcatori per valutare l’impatto dei cambiamenti sulle catene alimentari locali;
- Collaborazione internazionale: integrazione dei dati italiani in reti scientifiche europee e NATO per una visione globale dei processi artici.
Un consorzio d’eccellenza
ICE-BLUE vede la partecipazione dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e dei Dipartimenti di scienze biomediche e psicologiche di università come Firenze, Milano, Roma Sapienza e Cattolica del Sacro Cuore. La sinergia tra discipline diverse è considerata un punto di forza: la salute umana viene studiata insieme alle trasformazioni dell’ambiente, secondo il principio One Health che unisce medicina, ecologia e tecnologia.
Perché l’Artico è il laboratorio del futuro
L’Artico è tra le regioni più sensibili ai cambiamenti climatici: il riscaldamento globale qui procede a velocità doppia rispetto al resto del pianeta. Gli effetti sulle popolazioni e sugli ecosistemi sono ancora poco noti, ma potrebbero avere ricadute anche alle nostre latitudini. I dati raccolti durante ICE-BLUE aiuteranno a prevedere rischi sanitari, come la diffusione di nuovi patogeni o l’aumento dello stress fisico e mentale legato a condizioni estreme.
Innovazione tecnologica al servizio della scienza
La missione Alliance sfrutta tecnologie avanzate sviluppate in Italia: sensori miniaturizzati, piattaforme di monitoraggio ambientale e sistemi di analisi remota. Alcuni esperimenti sono condotti in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, per testare strumenti che potranno essere utilizzati anche su altre piattaforme, dalla Stazione Spaziale Internazionale alle future basi polari.
- I risultati saranno condivisi in tempo reale con la comunità scientifica e diffusi tramite eventi pubblici e divulgativi al rientro della missione.
- ICE-BLUE rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione tra istituzioni militari e civili, rafforzando il ruolo dell’Italia nella ricerca scientifica globale.
Con questa missione, il 2025 segna una tappa fondamentale nello studio di come ambiente e salute siano indissolubilmente legati: quello che succede tra i ghiacci artici riguarda il futuro di tutti noi.