Un team di ricercatori italiani ha annunciato ad agosto 2025 una scoperta destinata a rivoluzionare la terapia del dolore cronico: una nuova piattaforma di realtà virtuale (VR), sviluppata in collaborazione tra università, ospedali e startup tecnologiche, si è dimostrata capace di ridurre significativamente la percezione del dolore nei pazienti resistenti ai trattamenti tradizionali.
Un problema globale e una risposta innovativa
Il dolore cronico colpisce circa il 20% della popolazione mondiale, limitando la qualità della vita, riducendo la produttività e gravando pesantemente sui sistemi sanitari. I trattamenti farmacologici, spesso a base di oppioidi, non sempre risultano efficaci e comportano rischi di effetti collaterali e dipendenza. Da anni la comunità scientifica cerca strade alternative, e la nuova tecnologia italiana rappresenta un passo avanti concreto.
Come funziona la terapia VR
Il sistema, chiamato VR-PainRelief, utilizza headset di realtà virtuale di ultima generazione e algoritmi di intelligenza artificiale per adattare in tempo reale gli scenari proposti in base alla risposta fisiologica del paziente (monitorata tramite sensori biometrici). L’esperienza immersiva guida l’utente in ambienti rilassanti, giochi di attenzione e simulazioni personalizzate che distraggono il cervello dai segnali dolorosi.
I risultati dello studio clinico
- Lo studio, condotto su 320 pazienti in tre centri ospedalieri italiani, ha mostrato una riduzione media del dolore del 37% dopo sei settimane di trattamento.
- Il 68% dei partecipanti ha riportato miglioramenti nella qualità del sonno e una minore necessità di farmaci analgesici.
- Gli effetti benefici sono stati mantenuti anche dopo tre mesi dalla conclusione della terapia, suggerendo una riorganizzazione duratura delle reti neurali coinvolte nella percezione del dolore.
Verso la personalizzazione della cura
Uno degli aspetti più innovativi della piattaforma è la capacità di adattarsi alle esigenze di ogni paziente. L’intelligenza artificiale analizza le reazioni emotive e fisiologiche in tempo reale, modificando la difficoltà, la durata e la tipologia degli scenari virtuali. In questo modo, la terapia diventa realmente su misura, aumentando l’efficacia e riducendo il rischio di assuefazione.
Le prospettive future
I ricercatori prevedono di estendere la sperimentazione a pazienti pediatrici e oncologici, e stanno già collaborando con partner europei per avviare una rete di centri VR per la terapia del dolore. Il Ministero della Salute ha annunciato fondi dedicati per accelerare la diffusione della tecnologia nelle strutture pubbliche.
Una svolta per il benessere e la sostenibilità
La diffusione della terapia VR potrebbe non solo migliorare la vita di milioni di persone, ma anche ridurre la pressione economica sui sistemi sanitari, grazie alla diminuzione dei ricoveri e dei costi legati ai farmaci. La piattaforma è stata progettata per essere accessibile anche da remoto, facilitando la continuità terapeutica domiciliare.
Le parole degli esperti
- La professoressa Laura Bianchi, coordinatrice del progetto, sottolinea: "Abbiamo finalmente uno strumento non invasivo, personalizzato e sostenibile per affrontare una delle sfide più complesse della medicina moderna."
- Il dottor Marco De Santis, neurologo, aggiunge: "Questa tecnologia non sostituisce la relazione medico-paziente, ma la arricchisce offrendo nuove possibilità di cura e monitoraggio."
L’Italia si conferma così all’avanguardia nella ricerca medica digitale, offrendo nuove speranze concrete a chi convive da anni con il dolore.