Fotovoltaico bifacciale: il 2025 segna il boom in Europa
Nel luglio 2025, il settore delle energie rinnovabili europeo registra una crescita senza precedenti nell’adozione del fotovoltaico bifacciale, una tecnologia che promette di rivoluzionare la produzione di energia solare grazie a una resa superiore e a una maggiore adattabilità rispetto ai pannelli tradizionali.
Cosa sono i pannelli bifacciali e perché fanno la differenza
I nuovi pannelli bifacciali sono in grado di catturare la luce sia dalla superficie anteriore che da quella posteriore, sfruttando anche la radiazione riflessa dal suolo o dall’ambiente circostante. Questo design permette di aumentare la produzione di energia fino al 30% rispetto ai moduli convenzionali, secondo le stime delle principali associazioni europee del settore.
- Maggiore efficienza: resa energetica incrementata grazie alla doppia esposizione alla luce solare.
- Versatilità: ideali su superfici riflettenti come tetti industriali, parcheggi o terreni chiari.
- Resilienza: migliori prestazioni anche in condizioni meteo non ideali e in presenza di neve o polvere.
Installazioni record in Europa nel 2025
Secondo i dati diffusi a luglio, l’Europa ha superato la soglia dei 15 GW di nuova capacità fotovoltaica bifacciale installata nei primi sei mesi dell’anno, con la Germania e la Spagna in testa per investimenti e progetti completati. In Italia, il fotovoltaico bifacciale sta trovando terreno fertile soprattutto grazie ai nuovi incentivi per l’autoproduzione e alle strategie di decarbonizzazione industriale.
Un caso emblematico è rappresentato dal maxi impianto inaugurato nell’area industriale di Taranto, che utilizza esclusivamente moduli bifacciali e rappresenta il primo esempio in Europa di parco solare completamente ‘double-face’ su larga scala.
Le sfide tecnologiche e ambientali
La crescita del bifacciale porta con sé anche nuove sfide:
- Ottimizzazione dell’installazione: la resa dipende fortemente dalle condizioni al suolo e dall’orientamento dei moduli.
- Monitoraggio avanzato: si sviluppano piattaforme di intelligenza artificiale per regolare in tempo reale l’inclinazione dei pannelli e prevedere le prestazioni.
- Impatto ambientale: l’uso di materiali riciclabili e la riduzione dell’impronta carbonica nella produzione dei moduli rappresentano nuove priorità per il settore.
Prospettive future e impatto sulla transizione energetica
Gli analisti prevedono che entro il 2030 oltre il 60% delle nuove installazioni solari in Europa utilizzerà tecnologia bifacciale. Ciò potrebbe accelerare il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, anche grazie alla crescente competitività dei costi.
Le partnership tra aziende high-tech, utility e centri di ricerca favoriscono la nascita di soluzioni integrate, mentre la formazione di nuove figure professionali specializzate nella progettazione e gestione di impianti bifacciali è già una realtà in molti Paesi UE.
Conclusione
Il fotovoltaico bifacciale si afferma come protagonista della transizione energetica europea del 2025, offrendo una risposta concreta alle sfide ambientali e aprendo la strada a un futuro più sostenibile, efficiente e tecnologicamente avanzato.