Il primo data center galleggiante europeo in funzione a Rotterdam

A Rotterdam inaugurato il data center galleggiante europeo: sostenibilità e sicurezza per la gestione dei dati nell’era digitale.

Hagbard Celine
10/07/2025
Vista aerea del data center galleggiante nel porto di Rotterdam
Il primo data center galleggiante europeo inaugurato a Rotterdam nel luglio 2025

Un nuovo traguardo per la tecnologia green in Europa

A luglio 2025 è stato ufficialmente inaugurato a Rotterdam il primo data center galleggiante europeo, segnando una svolta significativa nell’ambito della gestione sostenibile delle infrastrutture digitali. Il progetto, nato dalla collaborazione tra aziende tecnologiche olandesi, università e il Comune di Rotterdam, si propone di affrontare le crescenti esigenze di sicurezza, efficienza energetica e adattabilità ai cambiamenti climatici nel settore dei dati.

Perché un data center sull’acqua?

La scelta di realizzare un data center galleggiante risponde a diverse sfide:

  • Raffreddamento naturale: l’acqua del porto viene utilizzata come sistema di raffreddamento passivo, riducendo il consumo energetico necessario per mantenere le temperature dei server stabili.
  • Risparmio di spazio: la crescente urbanizzazione limita la disponibilità di aree idonee a terra; le piattaforme galleggianti offrono una soluzione flessibile e replicabile anche in altre città portuali europee.
  • Resilienza climatica: la struttura è progettata per resistere a inondazioni, innalzamento del livello del mare e altri eventi estremi, temi particolarmente rilevanti nei Paesi Bassi.
  • Sicurezza dei dati: la posizione isolata e l’accesso controllato aumentano la protezione contro attacchi fisici.

Tecnologie innovative e sostenibilità

Il data center, esteso su una piattaforma di oltre 5000 metri quadrati, ospita migliaia di server e utilizza sistemi di intelligenza artificiale per ottimizzare i consumi energetici e monitorare in tempo reale le condizioni ambientali interne ed esterne. L’energia necessaria è fornita da pannelli solari installati sulla copertura e da una rete di turbine eoliche galleggianti posizionate nelle vicinanze.

Il raffreddamento è affidato a uno scambiatore a circuito chiuso che utilizza l’acqua del porto, riducendo di oltre il 30% i consumi rispetto ai data center tradizionali. Inoltre, il calore generato è recuperato e distribuito tramite una rete urbana per riscaldare edifici residenziali e uffici della zona portuale, favorendo così l’economia circolare.

Impatto e prospettive future

La realizzazione di questa infrastruttura rappresenta un modello replicabile per altre città europee che affrontano sfide legate allo spazio e alla sostenibilità. Esperti del settore sottolineano come soluzioni analoghe possano diventare fondamentali per garantire la sicurezza e la continuità dei servizi digitali anche in scenari di crisi climatica o urbanizzazione estrema.

Le università partner stanno già conducendo studi per valutare l’impatto ambientale a lungo termine e sviluppare best practice che possano essere adottate su scala internazionale. Il progetto di Rotterdam è stato inoltre selezionato dalla Commissione Europea come caso di studio per la promozione di infrastrutture digitali resilienti e sostenibili.

Le voci dei protagonisti

"Siamo orgogliosi di inaugurare un’infrastruttura che unisce innovazione tecnologica e attenzione all’ambiente," ha dichiarato il direttore del progetto. "Il futuro della gestione dei dati passa da soluzioni creative e responsabili, in grado di adattarsi ai cambiamenti della nostra società e del pianeta."

Il data center galleggiante di Rotterdam segna così una nuova era per l’Europa digitale, ponendo le basi per una crescita sostenibile e sicura nell’era dei big data e dell’intelligenza artificiale.

Pubblicato da Hagbard Celine
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