Una svolta per la cyber-sicurezza europea
Nel luglio 2025 l’Europa compie un passo storico nel campo della sicurezza informatica: debutta la prima rete pubblica protetta da crittografia post-quantistica (PQC), una tecnologia ritenuta essenziale per difendere dati sensibili nell’era dei computer quantistici.
Cosa significa crittografia post-quantistica?
I computer quantistici, attualmente in fase di sviluppo avanzata nei laboratori di tutto il mondo, promettono una potenza di calcolo tale da poter violare in pochi minuti gli attuali sistemi di cifratura RSA e ECC utilizzati per proteggere transazioni bancarie, comunicazioni istituzionali e dati personali.
La crittografia post-quantistica si basa su nuovi algoritmi matematici progettati per resistere anche agli attacchi dei futuri computer quantistici, garantendo la riservatezza delle informazioni anche nei prossimi decenni.
La rete pilota: dove e come funziona
Il progetto pilota, coordinato da un consorzio di università, centri di ricerca e aziende high-tech europee, collega ora le principali città tra Bruxelles, Parigi e Berlino. Questa dorsale sperimentale trasmette dati critici di pubbliche amministrazioni e istituti finanziari utilizzando protocolli PQC già standardizzati dal National Institute of Standards and Technology (NIST) statunitense.
- Le chiavi di cifratura vengono generate e scambiate tramite algoritmi a reticolo e hash-based, considerati tra i più sicuri contro attacchi quantistici.
- Le prime applicazioni riguardano lo scambio di documenti riservati tra ministeri, il voto elettronico e la protezione di archivi sanitari.
- Test di resilienza sono in corso su volumi di traffico reali e scenari di attacco simulato.
Perché è una rivoluzione?
Secondo gli esperti, la transizione alla crittografia post-quantistica è una delle sfide più complesse mai affrontate dal settore informatico. Migliaia di sistemi dovranno essere aggiornati o sostituiti, dagli ATM bancari ai server cloud che gestiscono dati sensibili, fino ai dispositivi IoT nelle nostre case.
La rete pilota europea rappresenta il primo test su larga scala di queste tecnologie in un contesto reale e ad alta criticità. I risultati, attesi entro la fine dell’anno, guideranno i prossimi investimenti e le strategie di migrazione di governi e aziende private.
Implicazioni per cittadini e aziende
- Per i cittadini, la protezione di dati sanitari, bancari e identità digitale sarà rafforzata, anche in vista di futuri attacchi informatici sempre più sofisticati.
- Per le aziende, soprattutto nei settori finanza, energia e trasporti, la sfida sarà integrare i nuovi standard PQC nei sistemi esistenti, spesso complessi e stratificati.
- Le autorità regolatorie europee stanno già preparando linee guida per obblighi di aggiornamento e valutazione del rischio, in modo da evitare il cosiddetto "effetto Y2Q" (Quantum Year 2 Question), cioè la corsa globale a sostituire la crittografia non appena i computer quantistici saranno operativi.
Un modello per il resto del mondo
L’iniziativa europea viene osservata con attenzione anche da Stati Uniti e Asia, dove sono in corso progetti analoghi ma ancora a livello sperimentale.
Se i test daranno esito positivo, la crittografia post-quantistica potrebbe diventare uno standard globale in pochi anni, ridefinendo le basi della sicurezza digitale per pubbliche amministrazioni, imprese e utenti finali.
Prospettive future
Nei prossimi mesi il consorzio pubblicherà i primi dati sulle prestazioni e la robustezza della rete, mentre altre città europee si preparano a unirsi al progetto. Si stima che entro il 2030 oltre il 50% delle comunicazioni critiche europee sarà protetto da algoritmi post-quantistici.
La crittografia post-quantistica si candida dunque a essere la nuova infrastruttura invisibile ma fondamentale su cui poggerà la fiducia digitale del prossimo decennio.